La calce nell’antichità
La calce è un materiale noto fin dall’antichità, principalmente utilizzato in edilizia, che viene ottenuta per cottura a temperatura elevata di calcare, marmo, conchiglie o altri materiali contenenti carbonato di calcio.
Già i Romani ed i Fenici avevano imparato ad usare la calce come materiale da costruzione, mescolata con la sabbia a formare la malta.
Vitruvio, nella sua opera De architectura ne descrive la produzione a partire da pietre bianche, cotte in forni. Il materiale ottenuto, la calce viva, era poi spenta gettandola in vasche piene d’acqua.

La reazione chimica
Inizialmente adoperata nella forma di calce aerea (che indurisce solo se a contatto con aria) venne successivamente mischiata con pezzi di argilla cotta (vasellame, mattoni ecc.) oppure a pozzolana, una sabbia ricca di silice, che ne alterano le caratteristiche di resistenza, impermeabilità e soprattutto ne consentono la presa anche in ambienti non a contatto con aria (tipicamente sott’acqua). Nascevano così le malte idrauliche, sebbene a base di calce.
La calce dispersa in acqua ha rappresentato da sempre il sistema di tinteggiatura e igienizzazione delle superfici architettoniche; unita alle terre colorate e ai pigmenti minerali, si è imposta come materiale di riferimento per coloriture, decori murali e affreschi.
Edilizia Moderna
Nell’edilizia moderna e contemporanea, la calce trova impiego in ambiti molto ristretti; i leganti di tipo cementizio e polimeri di sintesi l’hanno sostituita ovunque e comunque e, del valore dell’antico legante, rimane soltanto la memoria impressa negli edifici storici e nei trattati di arte ed architettura.
Felicemente, oggi, si fa sempre più strada la consapevolezza che le prerogative e la qualità della calce debbano essere rivalutate: non solo negli interventi di restauro, dove è necessario un uso corretto e coerente dei materiali simili agli originali, ma anche e soprattutto nell’edilizia tradizionale, in bio-architettura, dove i materiali moderni hanno definitivamente mostrato i loro limiti.
La calce è usata:
- come materiale da costruzione unita alla sabbia (stabilitura);
- come prodotto di finitura naturale quale marmorino, calce rasata, (intonachino), pittura a calce utilizzato per la decorazione di pareti interne ed esterne;
- come rivestimento murale impermeabile utilizzato sia in interni che in esterni (Tadelakt);
- nella concia delle pelli;
- per la produzione dello stearato di calcio;
- per la neutralizzazione e l’assorbimento di inquinanti;
- per il trattamento dell‘acqua usata nell’industria alimentare;
- per correggere l’acidità dei terreni;
- in agricoltura, unita al solfato di rame, come anticrittogamico (poltiglia bordolese);
- in agricoltura, unita al solfato di rame, come anticrittogamico (poltiglia bordolese);
- in odontoiatria come medicamento nei sottofondi e nell’endodonzia.
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